CIL e CILA: il TAR sui principi di collaborazione e buona fede tra cittadino e P.A.

Ordine di demolizione e titoli edilizi minori: il TAR Sicilia richiama i principi di collaborazione e buona fede tra cittadino e pubblica amministrazione

di Redazione tecnica - 15/04/2025

In tutti i progetti di riforma del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia) emergono disposizioni comuni, nate dall’esigenza di fare ordine. Tra queste, si segnalano l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in ambito edilizio e, soprattutto, la riduzione dei regimi amministrativi, limitati a edilizia libera, permesso di costruire e SCIA.

I regimi amministrativi in edilizia

Le motivazioni alla base di questa semplificazione sono numerose. Una delle principali è la difficoltà, spesso sperimentata dai tecnici, di inquadrare correttamente un intervento che, per dimensioni, struttura e caratteristiche intrinseche, può spaziare dalla CILA al permesso di costruire.

Allo stato attuale, i regimi amministrativi in edilizia previsti dal Testo Unico sono i seguenti:

  • art. 6 – Attività edilizia libera;
  • art. 6-bis – Interventi subordinati a comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);
  • art. 10 – Interventi subordinati a permesso di costruire;
  • art. 22 – Interventi subordinati a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA);
  • art. 23 – Interventi subordinati a SCIA in alternativa al permesso di costruire.

CIL e CILA: interviene il TAR Sicilia

Una domanda ricorrente nel dibattito tecnico-giuridico riguarda l’efficacia di una CILA presentata al di fuori del proprio ambito di applicazione. Esistono in merito almeno due orientamenti giurisprudenziali, ma in questo approfondimento ne tratteremo un altro aspetto.

Una questione ancora più interessante è la seguente: la presentazione di una CILA produce effetti concreti nel caso in cui la P.A. ritenga che le opere avrebbero richiesto un titolo edilizio superiore? Inoltre, in ambito edilizio – come nei lavori pubblici – trova applicazione il principio di collaborazione e buona fede tra cittadino e pubblica amministrazione?

A queste domande ha risposto il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia con la sentenza 31 marzo 2025, n. 1061 offrendo un’occasione preziosa per fare chiarezza su un tema tanto diffuso quanto controverso: l’adozione di un ordine di demolizione da parte del Comune in presenza di interventi comunicati tramite CILA.

Il giudice amministrativo ha fornito una lettura rigorosa ma equilibrata del potere repressivo dell’amministrazione, evidenziando gli obblighi motivazionali che devono accompagnare l’accertamento dell’abusività nei casi in cui l’intervento sia stato oggetto di comunicazione preventiva da parte del privato.

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