Pergotenda su immobili vincolati: serve il parere della Soprintendenza
In presenza di vincoli urbanistici, è necessario il parere della Soprintendenza, vincolante anche se espresso oltre il termine di 60 giorni
Oggetto di innumerevoli e non univoci contenziosi, la pergotenda sembra adesso aver trovato una sua collocazione stabile tra le attività di edilizia libera, come dimostrano le modifiche all’art. 6 del d.P.R. n. 380/2001 apportate dal Decreto Salva Casa.
Ciò nonostante, la vincolatività del parere della Soprintendenza, quando necessario, può comunque rendere impossibile l’installazione del manufatto.
Installazione pergotenda: occhio al parere della Soprintendenza
Dimostrazione ne è la recente sentenza del TAR Lazio del 2 gennaio 2025, n. 47, con cui è stato respinto il ricorso per l’annullamento del parere negativo di una Soprintendenza e il provvedimento di inefficacia di una SCIA in relazione all’installazione di una pergotenda.
Il ricorrente, ritenendo che l’intervento fosse riconducibile all’edilizia libera ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett. e-quinquies del Testo Unico Edilizia (d.P.R. n. 380/2001) e della Tabella A del d.lgs. n. 222/2016, aveva presentato una SCIA senza chiedere il preventivo parere della Soprintendenza.
Secondo il TAR, la decisione dell’Amministrazione sarebbe stata legittima: l’immobile rientrava tra quelli soggetti alle indicazioni della c.d. “Carta della Qualità” dell’Amministrazione che, nell’incidere sullo strumento urbanistico, introduce di fatto un vincolo urbanistico.
Del resto, in materia urbanistica, “il Comune può, nella sua autonomia, in relazione ad esigenze particolari e locali, imporre limiti e vincoli più rigorosi o aggiuntivi anche con riguardo a beni vincolati a tutela di interessi culturali ed ambientali, tutelando così il tessuto urbanistico al rispetto dei valori culturali-storico e architettonici, che assumono rilievo come "qualità" dei Tessuti ed edifici oggetto di tutela specifica”.
Nel dettaglio, la Carta della qualità del Comune, stabilisce che “ogni opera esterna, a prescindere dalla categoria di intervento cui la stessa è ascrivibile, sugli immobili che ricadono nella carta di qualità, non tutelati per legge, necessitano del parere preventivo e favorevole della Sovrintendenza, da acquisirsi entro 60 giorni”.
In altre parole, ogni intervento che interessi l’immobile attinto dal vincolo in esame, anche se riconducibile all’ambito dell’edilizia libera, deve soggiacere al parere della Soprintendenza.
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