Ritardi e gravi criticità nella progettazione: ANAC sulle responsabilità del RUP

Una progettazione carente, l’assenza di verifiche e autorizzazioni tardive possono compromettere il buon andamento di un appalto di lavori

di Redazione tecnica - 21/04/2025

In qualunque intervento pubblico, la fase progettuale rappresenta il perno attorno al quale ruota l'intero ciclo di vita dell'opera. Quando però si opera in aree vincolate – storiche, paesaggistiche o archeologiche – la progettazione svolge un ruolo ancora più importante: ignorare le esigenze di concertazione preventiva, omettere indagini archeologiche o sottovalutare gli adempimenti autorizzativi significa, di fatto, compromettere sin dall’inizio la realizzabilità dell’intervento, con conseguenti blocchi, perizie di variante e ritardi difficilmente recuperabili.

Progettazione carente e ritardi nell'opera: richiamo ANAC su verifiche e controlli

La delibera ANAC del 26 marzo 2025, n. 124, fotografa perfettamente questa dinamica: un’opera con finalità pubbliche in pieno centro storico, gestita con scarsa cura nella fase iniziale, è rimasta bloccata per anni, con un avanzamento lavori fermo al 5%, nonostante gli affidamenti siano partiti nel 2017. A pagarne il prezzo, spiega l’Autorità, è la cittadinanza, privata dell’utilità di uno spazio urbano qualificato.

Il caso riguarda una procedura ai sensi del d.Lgs. n. 50/2016 per la realizzazione di uno spazio polifunzionale in un centro storico, in un’area più volte oggetto di ritrovamenti di reperti archeologici. Fin da subito, tuttavia, il procedimento ha mostrato significative criticità, sia in fase progettuale che esecutiva, con particolare riferimento ai rapporti con la Soprintendenza e all’assenza di un iter autorizzativo strutturato.

Il risultato è che, dopo la richiesta di diverse autorizzazioni alle autorità preposte ai vincoli, la definizione di una perizia in variante e una crescita dei costi del progetto, l’opera, a fine 2024, era ancora al 5% di avanzamento.

 

Le principali criticità

Ritardi ingiustificati e gravi inefficienze gestionali

Il primo elemento stigmatizzato da ANAC riguarda il gravissimo ritardo accumulato rispetto al cronoprogramma previsto, con una sequenza temporale che implica un danno alla collettività dovuto alla mancata fruizione dell’opera e allo stato di degrado persistente dell’area urbana coinvolta.

Responsabilità del RUP e Direttore Lavori

Sul punto, l’Autorità ha individuato una responsabilità diretta nella figura del RUP e contestualmente DL, per violazione degli articoli 31 e 101, comma 3 del d.lgs. 50/2016. Non risultano esercitate in modo efficace le funzioni di impulso, coordinamento e controllo della progettazione e dell’esecuzione, configurandosi omissioni gravi nei doveri di vigilanza e programmazione.

Progettazione carente

Uno dei punti centrali dell’istruttoria riguarda la qualità progettuale, con la redazione di un progetto definitivo e un progetto esecutivo inviati a soli 3 giorni di distanza e sostanzialmente sovrapponibili, senza un reale approfondimento al livello successivo.

Progettazioni che per altro non hanno tenuto conto della presenza di diversi vincoli, non hanno disposto un’attività di saggio della zona, con la conseguenza che non solo si è dovuto revisionare il progetto, ma i lavori sono bloccati più volte.

In particolare, il progetto definitivo, ai sensi dell’art. 23, comma 7 del Codice, avrebbe dovuto contenere tutti gli elementi necessari per l’acquisizione delle autorizzazioni, tramite Conferenza di servizi.

Nel caso di specie, la Stazione Appaltante ha completamente omesso la concertazione preventiva, differendo l’acquisizione dei pareri durante l’esecuzione, con inevitabili impatti sul cronoprogramma.

 

Le conclusioni dell’Autorità

In conclusione, ANAC ha accertato:

  • il grave ritardo nell’intervento, con avanzamento economico al 5% e responsabilità riconducibile al RUP/DL per mancata vigilanza e impulso;
  • la compromissione del cronoprogramma a causa di carenze progettuali e autorizzative quali l’assenza di verifica archeologica, di concertazione istituzionale, e progettazione superficiale;
  • violazioni puntuali in materia di verifica, consegna lavori, gestione dei termini contrattuali e perizia di variante, con inosservanza degli artt. 23 e 26 del d.lgs. n. 50/2016, e degli artt. 153, 154, 158 del d.P.R. n. 207/2010.

Tutti punti sui quali ha invitato la SA a procedere con dei correttivi utili a garantire l'avanzamento dell'appalto.

 

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