Bonus edilizi e General Contractor inadempiente: come può agire il professionista?
Il tecnico non può chiedere il corrispettivo per la sua prestazione al committente se tra questo e il GC sussiste un mandato senza rappresentanza
Sono un professionista che ha svolto incarichi tecnici legati a un intervento edilizio agevolato con il Superbonus, realizzato in un condominio. Il mio committente era un General Contractor, il quale però non ha ancora provveduto a saldare il mio compenso. Ora il GC risulta irreperibile e mi chiedo se sia possibile richiedere il pagamento direttamente ai condòmini, dato che il mio lavoro è stato eseguito comunque a loro beneficio.
L’Esperto risponde
I cantieri in cui si realizzano interventi edilizi agevolati con
i bonus edilizi presentano spesso un’elevata complessità. Non tanto
per l’esecuzione materiale delle opere, quanto per tutto ciò che vi
gravita attorno: adempimenti burocratici e fiscali, progettazione,
e incarichi affidati ai diversi professionisti coinvolti.
Per gestire questa complessità, molti committenti hanno scelto di
affidarsi a un General Contractor, ovvero un’impresa incaricata di
seguire l’intero processo, inclusa la gestione dei rapporti con i
professionisti, sollevando il committente da questo compito
diretto.
Tuttavia, l’introduzione del General Contractor può, a sua
volta, creare ulteriori complicazioni, generando un intreccio di
rapporti giuridici tra tutti gli attori coinvolti: committente, GC,
imprese esecutrici e tecnici incaricati.
In genere, il GC riceve l’incarico dal committente e poi affida
incarichi ad altri soggetti, i quali non sempre hanno un
collegamento diretto con quest’ultimo. In alcuni casi, però, il
rapporto tra committente e GC può configurarsi come un mandato con
rappresentanza, per cui le azioni compiute dal GC vincolano
direttamente il committente.
È proprio dalla natura del rapporto tra il condominio (in qualità di committente) e il General Contractor che si può chiarire la posizione del lettore.
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