Gare pubbliche e legittimazione al ricorso: il TAR sulle clausole immediatamente escludenti

Il TAR Sardegna chiarisce quando un operatore economico può impugnare il bando anche senza aver partecipato alla gara e cosa rende una clausola della lex specialis immediatamente lesiva

di Redazione tecnica - 11/07/2025

La partecipazione alla gara rappresenta, nella regola generale del contenzioso in materia di contratti pubblici, la chiave di accesso alla tutela giurisdizionale. È solo con la presentazione dell’offerta che si consolida una posizione differenziata idonea a legittimare l’impugnazione degli atti di gara.

Quindi un operatore che non partecipa alla gara può contestarne direttamente il bando oppure no? Quando una clausola della lex specialis è da considerarsi “immediatamente escludente”? Che rilievo assume la forma procedurale (gara semplificata vs affidamento diretto) nella legittimazione a ricorrere?

Sono questi gli interrogativi al centro della sentenza del TAR Sardegna dell’11 giugno 2025, n. 523, con cui il giudice amministrativo ha ritenuto inammissibile il ricorso proposto da due operatori economici che chiedevano l’annullamento di una procedura per l’affidamento in concessione di un servizio.

Clausole immediatamente escludenti e legittimazione al ricorso: interviene il TAR

Nel caso in esame, i ricorrenti avevano impugnato la procedura, specificando che:

  • la procedura avrebbe di fatto mascherato un affidamento diretto;
  • l’amministrazione avrebbe violato i principi di trasparenza, concorrenza e proporzionalità;
  • la qualificazione dell’affidamento come “contratto attivo” ex art. 13, comma 2, del d.lgs. 36/2023 sarebbe stata errata;
  • i tempi stretti (12 giorni complessivi) per la presentazione delle offerte avrebbero impedito la partecipazione effettiva.

Tuttavia, le ricorrenti non avevano partecipato alla gara, e il TAR ha dichiarato il ricorso inammissibile per difetto di legittimazione.

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